ANDREA TARABBIA
Nato a Saronno in provincia di Varese nel 1978. Ha pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011), il saggio Indagine sulle forme possibili (Aracne, 2010) e l’e-book La patria non esiste (Il Saggiatore, 2011). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov per Voland ed è uscito Il cimitero degli anarchici (Franco Angeli), un libriccino scritto per l’Archivio di Stato di Regione Lombardia. Nel 2013 è uscito il racconto La ventinovesima ora, pubblicato in versione e-book nella collana Mondadori Xs. Nel 2014 ha pubblicato per Manni un reportage, a metà tra il saggio e l’autofiction, sull’eutanasia: si intitola La buona morte. Nel 2015 è uscito il romanzo Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie), premio Selezione Campiello l’anno successivo; nel 2018, per NN editore, ha scritto Il peso del legno, un saggio narrativo con tema la croce. Il libro più recente si intitola Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri, 2019): con cui ha vinto la 57esima edizione del premio Campiello.